Quando l’autostima fa la differenza: un’analisi delle relazioni tra percezione di sé e aggressività nei contesti scolastici

Abstract

Il comportamento aggressivo rappresenta una delle principali sfide evolutive in età scolare, con ricadute significative sul benessere individuale e relazionale dei bambini. Sebbene la maggior parte degli studi rilevi un effetto protettivo dell’autostima sui comportamenti aggressivi — e solo in particolari condizioni cliniche ne segnali un potenziale rischio — le evidenze rimangono frammentarie, soprattutto nella fascia 9–11 anni. Il presente studio esplora la relazione tra autostima e comportamenti aggressivi in un campione di 65 bambini della scuola primaria, utilizzando il Test Multidimensionale dell’Autostima (TMA) e la scala "Comportamento aggressivo" del Child Behavior Checklist (CBCL/6-18). I risultati mostrano una correlazione negativa, seppur non significativa, tra autostima globale e comportamenti aggressivi. Tuttavia, emergono correlazioni negative significative per le dimensioni Interpersonale e di Competenza del TMA, suggerendo che la percezione di sé nelle relazioni sociali e nel senso di efficacia personale giochi un ruolo chiave nella regolazione del comportamento. Differenze di genere evidenziano una maggiore incidenza di condotte aggressive nei maschi. Questi risultati, pur limitati da un campione ristretto e da un disegno trasversale, offrono spunti per la progettazione di interventi scolastici mirati a potenziare l’autoefficacia relazionale e la gestione dei conflitti. In questa prospettiva, percorsi laboratoriali basati su simulazioni e riflessioni guidate possono rappresentare uno strumento concreto per sostenere i bambini nello sviluppo di competenze socio-emotive, contribuendo alla prevenzione delle dinamiche aggressive. Lo studio rappresenta un primo passo per future ricerche longitudinali e multidimensionali, volte a chiarire le traiettorie evolutive tra percezione di sé e comportamento nei contesti educativi.

doi: 10.53240/2025topic4n1.2.002