Esplorando la confluenza nella terapia della gestalt. Verso una concezione condivisa

Abstract

Benché esistano chiari pilastri concettuali che costituiscono il nucleo identitario teorico della psicoterapia della gestalt, c’è, tra i gestaltisti italiani, una notevole variabilità nella interpretazione di processi importanti nella pratica terapeutica. Da un lato, tale diversità è un punto di forza per la Gestalt Therapy (GT), perché consente un notevole grado di flessibilità e adattabilità. Dall’altro lato è evidente che per la validazione scientifica del metodo è importante individuare i nuclei teorici comuni da cui si dipartono le differenti interpretazioni. Scopo specifico di questo lavoro è individuare e descrivere le articolazioni interpretative, presenti nella comunità gestaltica italiana, di un concetto centrale nella teoria e nella pratica della terapia della gestalt che è quello di “confluenza”. Sono stati raccolti e sottoposti ad analisi semantica, una serie di contributi sul significato di confluenza redatti da direttori e didatti di scuole di gestalt. Sono stati individuati gli elementi comuni ed è stata formulata una prima definizione di sintesi. Inoltre, sono state individuate le differenze di vedute in ognuno degli autori. Il concetto di confluenza ha, nel pensiero degli autori italiani, un nucleo teorico costituito da tre sfaccettature principali: confini indistinti, indifferenziazione ed evitamento del contatto; tale nucleo concettuale è arricchito da ulteriori elementi caratterizzanti non condivisi da tutti gli autori. Nella discussione, all’interno dell’attuale approccio alle neuroscienze basato sulla teoria dei sistemi complessi, si è effettuata su una rilettura, di quanto emerso dalle varie interpretazioni del concetto di confluenza.

doi: 10.53240/2025topic4n2.2.002