Bias di memoria nella demenza di Alzheimer e nel declino cognitivo lieve: revisione narrativa

Autori

  • Dalila De Vita Dipartimento di Psicologia, Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Caserta. Autore responsabile per la corrispondenza: dalila.devita@unicampania.it
  • Laura Sagliano Dipartimento di Psicologia, Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Caserta.
  • Luigi Trojano Dipartimento di Psicologia, Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Caserta.

Parole chiave:

Demenza, Alzheimer, Declino cognitivo lieve, bias di memoria, emozioni

Abstract

Le informazioni connotate da una valenza emotiva tendono a essere elaborate maggiormente rispetto a quelle neutre. Questo fenomeno, o meglio bias, è stato studiato sia negli adulti che, generalmente, ricordano maggiormente informazione connotate da una valenza emotiva negativa, che gli anziani che mostrano una tendenza opposta e, dunque, ricordano maggiormente informazioni connotate da emozioni di valenza positiva (‘effetto positivo’). Non è chiaro, invece, se gli anziani che affetti da malattie neurodegenerative conservino l’effetto positivo e, in generale, un bias di memoria. Questa revisione narrativa ha lo scopo di verificare se il bias di memoria persiste negli anziani con patologie neurodegenerative e le sue caratteristiche. Gli studi presenti in letteratura suggeriscono che il bias di memoria sussista ancora nelle patologie neurodegenerative, ma i risultati appaiono inconsistenti e incoerenti, e non sono in grado di supportare la presenza di un effetto positivo.

 

doi: 10.53240/2023topic3.032.01

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Pubblicato

2023-07-30

Come citare

De Vita, D., Sagliano, L., & Trojano, L. (2023). Bias di memoria nella demenza di Alzheimer e nel declino cognitivo lieve: revisione narrativa. TOPIC - Temi Di Psicologia dell’Ordine Degli Psicologi Della Campania, 2(3). Recuperato da https://topic.oprc.it/index.php/topic/article/view/71